Come Curia comanda

A Genova circoleranno gli autobus degli atei, ma con uno slogan diverso. L’agenzia concessionaria che aveva censurato il primo slogan ha vinto due volte: ha costretto l’UAAR a modificare completamente il messaggio e si prepara a incassare il suo assegno. Passa la linea che i cattolici sono potenti e decidono anche le parole da usare in uno slogan.

Su un altro fronte, sempre a Genova, tira la stessa aria. La Curia pretende lo spostamento della data del Gay Pride, possibilmente alle calende greche. Anche qui, gli organizzatori sembra non vedano l’ora di chinare la testa e accettare il diktat.

4 commenti su “Come Curia comanda

  1. Chiara ha detto:

    Personalmente mi sto avvicinando al limite massimo di sopportazione

  2. lodger ha detto:

    Ti rendi conto? Hanno piegato la testa, pagheranno il dovuto alla IGPDecaux e cantano pure vittoria. Dovevano denunciarli e mandare avanti la battaglia per la revoca della concessione! Siamo alla farsa.

  3. jolly ha detto:

    Sul tema “chinare la testa” sull’altro fronte, notare anche questa dichiarazione di arcigay (tratta dal link in fondo) che, come noto, sta organizzando il pride a Genova:

    “”Anche a Genova il clima sarà il più festoso possibile, nonostante le accuse di blasfemia e porgnografia da parte della Curia: sarà mai possibile arrivare a un punto d’accordo? «Non nascondo che nel movimento LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, NdR) ci siano alcune frange anticlericali: noi dell’Arcigay, però, siamo disposti a ogni tipo di dialogo».
    E quando gli accenno che molti considerano il Gay Pride genovese come un attacco al Presidente della CEI Angelo Bagnasco, la risposta di Francesco è seria e immediata: «cose del genere non ci passano neppure per la testa».””
    http://www.mentelocale.it/societa/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_22811

  4. lodger ha detto:

    Caro Jolly: Risulta chiaro lo stile PD dell’Arcigay. Serenamente, pacatamente, andranno a servir messa al corpus domini. Alla faccia dei diritti fondamentali dei cittadini.

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