Dopo 16 anni di attività, anche i migliori
trasformisti devono inventarsi nuovi

travestimenti. E così, dopo il presidente operaio, il presidente architetto, il presidente giornalista, adesso abbiamo anche il presidente oncologo. Ha detto proprio così: «Nei tre anni di governo che mancano alla fine della legislatura vogliamo anche vincere il cancro». Un proposito più consono alle «magnifiche sorti e progressive dell’umanità» che alle elezioni dei presidenti di regione. Più adatto ad un entità trascendente che ad un premier. Anche perché, a guardare gli irrisori investimenti nella ricerca scientifica promossi da questo governo, un successo del genere potrebbe avvenire solo per miracolo. E nel giorno della definitiva esclusione della lista Pdl nella provincia di Roma e del flop di San Giovanni, sembra che a Berlusconi i miracoli non riescano più.
Il miracolo lo si deve compiere alle urne.. parlo di miracolo perché non mi fido affatto di chi lo disprezza tanto e dice di non votarlo e poi chissà come per “magia” vince sempre..
Anna