Onu, latex e frustino

Tra le diverse leggende sulla vita notturna delle grandi città, ci sono quelle che riguardano manager, alti funzionari e direttori di banca. Si dice che nel tempo libero questi personaggi preferiscano invertire le regole del gioco e calarsi nei ruoli opposti, quelli di chi deve eseguire gli ordini, subìre umiliazioni e insulti. Trapelano statistiche su quanti uomini di potere, spogliati del ruolo ufficiale, si lascino percuotere a frustate nei locali per scambisti, quanti siano disposti a pagare per farsi rimproverare, sculacciare o trascinare al guinzaglio. Ora, nei giorni di Davos questa urgenza di espiazione diventa una performance sponsorizzata dalle Nazioni Unite, racconta Repubblica. A turno i miliardari spengono il cellulare e per dieci minuti si calano nel ruolo di qualche sfollato in uno scenario di guerra. Trascorsa la mezz’ora di messinscena, si scende dalla giostra. Tutti commossi, tutto come prima.

P.S. Strabiliante somiglianza tra l’articolo di Repubblica (1) e quello del Wall Street Journal (2):

(1)
Vita da rifugiati. Robert Polet, numero uno di Gucci, è tra i primi a volerla sperimentare. Arriva davanti al grande tendone, spegne il BlackBurry
, si fa bendare e diventa per un’ora Mustafà, un rifugiato di 40 anni alla ricerca disperata dei suoi sei figli …

(2)
Gucci Group Chief Executive Robert Polet switched off his BlackBerry, wrapped his head in a bandage and became Mustafa, a 40-year-old refugee in desperate search of his six lost children …

Un commento su “Onu, latex e frustino

  1. Chiara ha detto:

    Bel colpo Atlantis! E bella figura di M per Repubblica. Se ultimamente nutrivo parecchi dubbi sulla sua lettura ora non ne ho più.

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