E c’è chi si iscrive al PD

Abbiamo scoperto che uno dei lettori di Atlantis si è iscritto al PD. Una piccola notizia, dato lo scarso appeal dimostrato ultimamente dal maggior partito di opposizione tra gli elettori e nell’opinione pubblica. Cosa può spingere una persona a scommettere ancora su quel progetto? Francesco lavora per una multinazionale, vive in Lombardia, ma è nato e cresciuto in una regione dove la Lega neanche esiste. A volte si diverte a spiegare la politica italiana alla famiglia di sua moglie, che è nata in un paese dell’Europa del nord.

Come spieghi questa tua iscrizione al PD?

La definirei una follia pragmatica, un ossimoro che da queste parti appare inevitabile per combattere lo strapotere della Lega. Alle ultime elezioni regionali il PD qui ha raccolto un misero 18%. La sinistra (da Vendola a Ferrero) e’ quasi inesistente. Ne parlavo ieri con la segretaria locale del PD, la quale conveniva con me che ci vuole un partito che combatta la Lega sul suo stesso terreno, e cioe’ il radicamento sul territorio. E il PD sembra che finalmente voglia porre mano alla crisi di consensi da queste parti attraverso un recupero dei suoi circoli e della sua presenza nel territorio. Vedremo. Non avrei mai creduto che dopo due anni di permanenza qui mi sarei interessato della “questione settentrionale” … ma cosi e’!

Esiste già un’idea di come tornare a radicarsi sul territorio?

Questa domanda la rimanderei a un secondo momento. Per ora c’e’ una mia adesione al partito e al suo statuto, e l’accettazione della mia richiesta. Non ho partecipato a discussioni sulle strategie, spero vengano accettate alcune mie idee a riguardo. Ma ripeto: e’ un po presto per me per capire e per sapere quanto il partito sia disposto ad ascoltarmi.

Hai aderito, ma ci sono ancora cose che non ti piacciono del PD?

Credo che il PD abbia cominciato a fare scelte sbagliate dal momento in cui si decise di correre da soli alle ultime elezioni politiche. Da quel momento ci sono stati un susseguirsi di distinguo, scissioni, critiche, a volte anche “a prescindere”. Il PD dovrebbe a mio parere riprendere un attimo contatto con la prassi politica, perche di idee e di progetti interessanti ce ne sono. E la prassi e’ fatta di tutte quelle attivita’ , chiamiamole di piazza, che ti permettono di farti conoscere, di fare tue le richieste dell’elettorato, e di far capire (penso alla Lega e al tema dell’ integrazione e del federalismo) dove gli avversari sbagliano o fanno solo propaganda. Spero il partito segua questa direzione.

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